ABBRACCIARE UN ALBERO
tra memoria e tradizioni
voce recitante e canto Marina Coli
fisarmonica Lorenzo Munari
che la terra scrive al cielo
(K. Gibran)
La simbiosi tra uomini e piante hanno radici antichissime, ma i disboscamenti incontrollati di molti luoghi della terra sembra l’ abbiano cancellato. Eppure il denominatore comune tra alberi e umanità è la parola vita.
Come fare per restituire dignità a questa vita, rispettando la terra che abitiamo, non così gratuitamente come crediamo?
Si può iniziare ascoltando i racconti di Mario Rigoni Stern, raccolti nel suo “Arboreto salvatico”, dove le esperienze di un uomo di montagna si mescolano alle conoscenze botaniche e ambientali.
Letture dal calendario celtico delle piante, patrimonio di antiche conoscenze, arricchiscono il percorso, intrecciandosi al canto popolare di diversa provenienza.
Dal canto tradizionale italiano, di più lontana derivazione, come Libertà
antica canzone della Basilicata, canti di emigrazione e di lavoro, fino agli anni del dopoguerra, con Jhonni, Simone, O’ surdato ‘nnammurato, Lili Marlen, si scivola in quello della tradizione ebraica ashkenazita (Tumbalalaika, Hei Zankoje,) per poi avventurarsi nel fado portoghese (Argonauta, O mar) e nel tango argentino,(Adios Muchachos, Caminito, per citarne alcuni).